Biografia Filippo Sani
Filippo Sani è professore ordinario di Storia dei Processi Formativi presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari. Nato a Livorno nel 1969, si è laureato in Filosofia a Pisa e ha conseguito il Dottorato in Pedagogia all’Università Cattolica di Milano in cui, come docente a contratto, ha insegnato dal 2001 al 2006. Socio della International Society for Eighteenth-Century Studies, membro del Centro Interuniversitario di Studio delle Utopie e del Comitato di redazione degli «Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche», ha partecipato, come relatore, a numerosi convegni nazionali e internazionali (Annecy, Ginevra, Riga, San Pietroburgo, Mulhouse). Sin dagli esordi, i suoi interessi si sono rivolti alla cultura del XVIII secolo cui ha dedicato monografie quali Collegi, seminari e conservatori nella Toscana di Pietro Leopoldo (La Scuola, Brescia 2001); Educazione e retorica nell’età delle “Querelles” (prefazione di D. Julia, Vita e Pensiero, Milano 2003); Rousseau e le pedagogie dell’assenza (La Scuola, Brescia 2017); La Lettera critica sull’educazione di Charles-Marie de La Condamine (Anicia, Roma 2022); La solitudine dell’uomo di lettere e le sue storie (Scholé, Brescia 2023), opera, quest’ultima, che ha ricevuto il Premio italiano di Pedagogia 2024. In questo ambito l’interesse si è concentrato spesso sull’opera di Jean-Jacques Rousseau che è stato oggetto di due volumi e molti altri studi tra i quali Rousseau et les politiques de l’amour pastoral (uscito per «Rousseau Studies», 2019), nonché due saggi in cui è stata seguita la fortuna del grande autore ginevrino nell’Italia del Novecento (Lectures de J.-J. Rousseau en Italie dans la première moitié du XXème siècle, in «Nuovo Bollettino CIRSE», 2012; Interpretazioni di Rousseau in Italia tra Fascismo e dopoguerra, in La ricerca storico-educativa oggi, a cura di H.A. Cavallera, Pensa Multimedia, Lecce 2013).
Un altro filone di ricerca ha riguardato la storia della cultura educativa femminile di cui, in virtù di molti studi, sono state seguite le trasformazioni nel lungo periodo, dai conservatori cinque-secenteschi (I conservatori toscani in età medicea, in «Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche», 2007), all’educazione impartita negli istituti toscani preunitari (The education of young noblewomen in the Grand Duchy of Tuscany in the first half of the 19th century, in «Hungarian Educational Research Journal», 2024), sino all’avvento della letteratura rosa negli anni Trenta del XX secolo (Wanda Bontà: “L’Intrepido” et Signorinette. Aux origines de la “littérature rose” pédagogique, in «Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche», 2014).
Altri ambiti di studio sono riconducibili a incursioni nella cultura otto-novecentesca che hanno interessato la narrativa di genere – dalla letteratura rosa all’uso degli angeli nella cultura infantile e nella young adult fiction (L’immagine degli angeli tra culture per l’infanzia e young adult fiction, in «Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche», 2017), alla letteratura per l’infanzia nel tardo Ottocento e nel corso della Grande Guerra (Educare l’infanzia post-unitaria: self-help e pedagogia della paura, in Istituti di assistenza, biblioteche e archivi, a cura di C. Cenedella, Vita e pensiero, Milano 2015; Percorsi della letteratura per l’infanzia durante la grande guerra, in Scrittura e memoria della Grande Guerra, a cura di A. Delogu, A.M. Morace, ETS, Pisa 2016). L’interesse per gli intrecci tra storia religiosa e culture educative, presente sin dalla tesi di laurea, è stato alimentato in virtù di alcuni momenti quali il convegno sui «Lumi del Sacro» del 2011, la conferenza tenuta a San Pietroburgo nel 2014 (Spazi della spiritualità e spazi della didattica nel collegio cattolico moderno) e alcuni saggi sulla spiritualità settecentesca (Il tema delle tentazioni nella spiritualità settecentesca, in La Bibbia nella letteratura italiana, VI, Dalla Controriforma all’Età napoleonica, a cura di T. Piras, M. Belponer, Morcelliana, Brescia 2017; Note sulla produzione spirituale di S. Alfonso de’ Liguori e di Giovanni Battista Scaramelli, in Il Settecento e la religione, a cura di P. Delpiano, M. Formica, A.M. Rao, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2018). Più recenti sono invece le ricerche su alcune questioni di storia del corpo e delle concezioni climatiche da cui scaturiscono saggi quali Gli effetti dell’aria sul temperamento in alcuni trattati della seconda metà del XVIII secolo, in Quamdiu cras, cur non hodie? Studi in onore di Antonia Criscenti Grassi, a cura di S. Lentini, S. Scandurra, Aracne, Roma 2021; Osservazioni sul concetto di degenerazione nell’antropologia di Johann Friedrich Blumenbach, in «Gli Argonauti», 2021; Teorie razziali e educazione Fin-De-Siècle: Angelo Mosso, Otto Ammon, Edmond Demolins, in Ideologie dell’istruzione. Dal tardo Illuminismo a oggi, a cura di A. Nieddu, R. Sau, Franco Angeli, Milano 2022.