Biografia Bruno Pischedda
Bruno PISCHEDDA, è professore Associato di Letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Tra i suoi lavori recenti si segnalano “Dieci nel Novecento”, sui nostri maggiori autori di best seller (2019) e “La competizione editoriale. Marchi e collane di vasto pubblico nell’Italia contemporanea” (2022). Con “L’idioma molesto. Cecchi e la letteratura novecentesca a sfondo razziale” (2015) ha vinto nel 2017 il Premio Viareggio per la saggistica; mentre con il volume “Satta, il capolavoro infinito” (2020), dedicato al romanzo Il giorno del giudizio, ha ottenuto nel 2022 il Premio letterario Forum Traiani. Nel biennio 1998-1999 ha diretto il periodico “Linea d’ombra”; e per anni ha scritto di argomenti librari sull’inserto domenicale del “Sole 24 ore”. Nel 1997, il suo romanzo “Com’è grande la città” è stato selezionato per il Premio Strega.
Interessi di ricerca:
Si occupa della civiltà letteraria italiana tra Otto e Novecento, con particolare attenzione agli aspetti retorico-formali e alle inclinazioni tematiche di cui offrono testimonianza gli intellettuali scrittori nella seconda metà del secolo appena conclusosi. L’analisi della produzione romanzesca di più spiccato tenore estetico e poetologico (Pavese, Morante, Lalla Romano, Pasolini, Volponi, Morselli, Satta, Cassola, Sciascia, Eco), si accompagna a un esame in profondità del ruolo di polemisti e di pubblici monitori nei contesti contemporanei che taluni di essi vollero assumere: Vittorini, Arbasino, Testori, Saviano, e ancora Pasolini, Eco, Sciascia. Nutre un assiduo interesse per i problemi di cultura editoriale, così come manifestatasi storicamente soprattutto in area ambrosiana; e per il rapporto tra letteratura e giornalismo, informazione e riflessione critica di indole libraria, a partire dai primi decenni post-unitari. La sua ricerca intorno alle forme di intrattenimento narrativo medio, emerse nel trapasso dal vecchio al nuovo secolo (De Marchi, Farina, Vivanti), si salda d’altronde con una sistematica inchiesta condotta su opere e autori secondo-novecenteschi, volti a un ampliamento intrinsecamente diversificato del pubblico nazionale: Gasperini e il romanzo di sentimenti, il romanzo poliziesco da Scerbanenco a Camilleri, Guareschi, Benni e l’umorismo postmoderno, Liala, Pitigrilli, Da Verona, il linguaggio fumettistico di Andra Pazienza.
Pubblicazioni più significative negli ultimi 15 anni:
(solo volumi, con capitoli in volume e prefazioni di maggior peso):
– Satta, il capolavoro infinito. Memorie e misteri nel “Giorno del giudizio”, Carocci, Roma 2020, pp. 187.
– Ojetti e «la via della salute», in U. Ojetti, I taccuini (1914 – 1943), Aragno, Milano 2029, pp. I – LXXI.
– Le avventure di un illuminista romantico, prefazione al volume Nel paese di Cunegonda. Leonardo Sciascia e la cultura di lingua tedesca, a c. di Albertina Fontana e Ivan Pupo, Olschki, Firenze 2019, pp. V – X.
– Cecchi e un’ipotesi per l’antologia “Americana”, in Per Franco Contorbia, 2 voll., a c. di Simone Magherini e Pasquale Sabbatino, Sef (Società Editrice Fiorentina), Firenze, 2019, vol. I, pp. 423 – 429.
– Dieci nel Novecento. Romanzi italiani di largo pubblico dal Liberty alla fine del secolo, Carocci, Roma 2019, pp. 266.
– Due modernità. Saggio sulle pagine culturali dell’“Unità” (1945 – 1956), pref. di V. Spinazzola, Unicopli,Milano 2018, pp. 312 (edizione riveduta e aggiornata del precedente: Due modernità, Fondazione Feltrinelli – Franco Angeli Editore, Milano 1995, pp. 272.
– “Nuoro faceva quasi paura”: Il giorno del giudizio e lo stile sublime novecentesco, in Ugo Collu, a c. di, Salvatore Satta: l’impegno civile di una vita, Il Maestrale, Nuoro 2018, pp. 143 – 162.
– Eco: Guida al Nome della rosa, Roma, Carocci 2016, pp. 127 (edizione riveduta e aggiornata del precedente Come leggere «Il nome della rosa» di U. Eco, Mursia, Milano 1994, pp. 143).
– L’idioma molesto. Cecchi e la letteratura novecentesca a sfondo razziale, Aragno, Torino 2015, pp. 313.
– Dall’Appendice alla Terza. Assetti giornalistici del «Corriere della Sera» nel periodo 1876-1945, in C’era una volta la terza pagina. Atti del Convegno, Napoli 13-15 maggio 2013, a cura di Daniela De Liso e Raffaele Giglio, ed. Franco Cesati, Firenze 2015, pp. 647 – 665.
– Malo come modello, in Tra le parole della “Virtù senza nome”. La ricerca di Luigi Meneghello. Atti del convegno internazionale di studi Malo, Museo Casabianca, 26-28 giugno 2008, a c. di Francesca Caputo, Interlinea, Novara 2013, pp.105-114.
– «Chi più intimo di noi a noi stessi, eppure chi più oscuro?» Lalla Romano e il genere auto- biografico, in Lalla Romano scrittrice a Milano. Convegno 1 e 8 giugno 2007. Università degli Studi di Milano, a c. di Giuliana Nuvoli, Franco Casati Editore, Firenze 2012, pp. 43 – 51.
– Scrittori polemisti. Pasolini, Sciascia, Arbasino, Testori, Eco, Bollati Boringhieri, Torino 2011, pp. 338.
– La critica letteraria e il “Corriere della Sera”, vol. I (1876 – 1945), a c. di Bruno Pischedda, Fondazione Corriere della Sera, Milano 2011, pp. CIV – 1694; Prefazione di P. Di Stefano, pp. IX- XXXIII; Introduzione di B. Pischedda, La letteratura incolonnata, pp. XXXVII-CII.
– «Un amore» e i suoi personaggi, in Dino Buzzati e la realtà in racconto, atti, Università degli studi, 12 maggio 2011, a c. di Stefano Regondi, Milano, CUSL 2011, pp. 12 – 21.
– “Il mondo che si rimpiange era un mondo per pochi”: saggio su Le due tensioni, in Il dèmone dell’anticipazione. Cultura, letteratura editoria in Elio Vittorini, a c. di E. Esposito, Milano, FAAM, il Saggiatore, 2009, pp. 177 – 207.
– Mettere giudizio. 25 occasioni di critica militante, Diabasis, Reggio Emilia 2006, pp. 227.
– Dalle Langhe al Middle West. Cinque riflessioni su Pavese e il mito americano, in Milano da leggere.
– Leggere l’altro, Atti del convegno letterario ADI-SD, IV edizione, dicembre 2006, a cura di Barbara Peroni, pp.120-127.
– La grande sera del mondo. Romanzi apocalittici nell’Italia del benessere, Aragno, Milano 2004, pp. 312 (Satta, Pasolini, Morante, Morselli, Cassola, Volponi).